Le succulente, di cui le Cactacee sono solo una delle tante famiglie, sono piante che hanno evoluto i tessuti in grado di riuscire a sopravvivere per lunghi periodi di siccità. Il nome più corretto per queste piante è in realtà “succulente”: sono vegetali con fusto o rami e/o foglie molto carnosi, resi gonfi da un particolare tessuto interno che accumula l’acqua come un vero e proprio serbatoio di riserva, e quindi sono piante che hanno evoluto i tessuti in grado di riuscire a sopravvivere per lunghi periodi di siccità.
Il ciclo metabolico è definito CAM (metabolismo acido delle Crassulacee). La CO2 vinee assorbita al Buoi quindi di notte (quado più facilmente dormiamo, e incorporata nei tessuti della pianta. Di Giorno, viene metabolizzata. Tale ciclo era già noto agli esperti e si è scoperto che ha il massimo rendimento nelle zone in cui è presente una forte escusione termica tra giorno e notte.
Quindi può succedere che se non vi sono grosse escursioni termiche tra giorno e notte (fondamentali per attivare i meccanismi della pianta) la pianta soffra. Inoltre allo scopo di ridurre la traspirazione, in alcune specie sono poi scomparse le foglie, sostituite da spine, peluria o patina cerosa. Per questo molte piante grasse hanno potuto adattarsi a climi estremi che vanno dalle montagne (come le Ande) alle pianure aride o deserti del Messico, Australia e Sudamerica, ma anche Africa Orientale Arabia, Madagascar e India.
COLTIVAZIONE
L'errore da non fare è quello di dimenticare l'irrigazione del cactus o vicevrsa pensare che abbiano bisogno di tanta acqua. Anche se sopportano condizioni estreme, nessuna Xerofita (pianta Grassa) può vivere e sopravvivere in una zona di desreto in cui non pive mai. Anzi si adattano a vivere in zone PRE-DESERTICHE, dove le precipitazioni bagnano il suolo in alcuni periodi dell'anno, ed in cui riescono a vegetare come altri Arbusti.
Il terreno di queste regioni in cui vivono è spesso privo di Humus, ma molto ricco di sali minerali. Cosicchè la presenza di acqua lo tramuta in substrato fertile.
In casa e a chi si avvicina per la prima volta al mondo delle piante grasse consigliamo specie di facile coltivazione, a fioritura estiva e di piccole dimensioni. Sarà più facile gestirle e fare pratica. Le piante grasse amano la piena luce (meglio evitare però il cocente sole estivo) e temono il gelo prolungato tanto quanto i termosifoni accesi. In inverno tenetele in ambiente fresco, in cui godano del calore del sole ma siano protette da correnti d’aria, da umidità e pioggia.
INNAFFIATURA
Meglio innafiarle dal periodo estivo a quello Autunnale, avendo cura di bagnature abbondanti, aspettando che si asciughi il terreno tra un'innaffiatura e l'altra (altrimenti irrigandole troppo frequantemente, essendo golose di acqua berranno fino a marcire). Dall'autunno passando per l'inverno fino alla primavera è meglio cessare con le irrigazioni. La pianta andrà in riposo vegetativo.
Nel periodo invernale è meglio riparare la pianta anche dal freddo (sebbene vi siano cactacee che resistanto al freddo). inoltre se si dipone di una serra riscaldata sarebbe meglio ricoverarle nella serra.
CONCIMAZIONE
Sarà poi sufficiente una somministrazione all’anno di concime specifico (più ricco di potassio rispetto ad azoto e fosforo). Scoprirete che non eccedere con acqua e concimazioni permette a queste specie abituate alle difficoltà di reagire meglio, sviluppandosi con maggiore compattezza.